La fede tra Santuari e Cappelle

SantuariCappelleSegnavia: Bioparco; C.A.I. n. 513, 621, 622, 609, 601, 626
Difficoltà: E – Escursionistico
Quota minima: 570 m
Quota massima: 1038 m
Dislivello: 468 m
Durata in ore e minuti: 6,00
Presenza di acqua sul percorso: Santuario al Colle Gallo, Cascina Flaccadori,
Santuario del Misma
Accessibilità: dal Centro escursionistico di valle, porta di accesso alla rete
dei sentieri
Parcheggio: Cà del Valù

Nella tradizione locale, il tempo dedicato al sacro era il momento forte, quello in cui il paese, la gente si riaggregava e recuperava il proprio essere comunità in una dimensione che, proprio perché legata all’eterno, rafforzava il senso dell’identità. Alla chiesa si affidava tutto il ciclo della vita umana, la nascita e la morte, i riti di passaggio dall’infanzia alla giovinezza e da quest’ultima all’età adulta, ma anche il lavoro nei campi. Il presente percorso accompagna l’escursionista in questa dimensione fondante della vita delle comunità locali, tra santuari e cappelle.

Partendo dal Centro escursionistico di Valle e risalendo il Sentiero del Cervo, poi quello del Nibbio e, a seguire, quello della Moia, si svolta a sinistra all’incrocio lungo la Strada Cavallera e si giunge, così, “al Crest” detto della Forcella, crocicchio di incontro della gente di Val Cavallina che scollinava in Val Seriana per andare a lavorare nelle fabbriche tessili. In questo luogo, l’attesa dei compagni di viaggio era occasione per una preghiera davanti ad una croce di legno. Da qui, uscendo dal Bioparco, si sale in quota sul sentiero CAI n. 513 e, superata la Cascina Scapla, si arriva ai Prati di Altinello a 900 m. Uno splendido panorama si offre all’osservazione dell’escursionista. Riprendendo il cammino in discesa, si costeggia sulla sinistra il Monte Gallo costellato di una suggestiva linea di Roccoli che caratterizza il tratto di crinale tra le due Valli. Si giunge, quindi, a 768 m., al Santuario della Madonna della Neve, chiesetta della fine del XVII secolo, restaurata nel 1990 in occasione dei festeggiamenti per il trecentesimo anniversario dell’apparizione della Madonna a cui si rivolgono, ancora oggi, le popolazioni locali per ottenere protezione. La tradizione vuole che, dietro offerta di un obolo, venga sollevato il velo che copre l’affresco per consentire la preghiera e il ringraziamento.

L’edificio annesso al Santuario ospita anche la sede del Museo dei Ciclisti.

L’ombra degli ippocastani secolari invitano ad una sosta di riposo sul sagrato della Chiesa, dove “nella cancelleria” è possibile comprare ricordi religiosi. Il cammino prosegue lungo il sentiero CAI n. 621, strada asfaltata per Faisecco, fino all’altezza del Cornobuco per addentrarsi nel bosco e risalire, così, al Cesulì a quota 922 m. La cappella era frequentata dai contadini e dai boscaioli che, lungo le pendici della montagna, governavano i boschi del Faeto e sfalciavano i prati del Monte Pranza (toponimo che deriva da prà de ranzà, cioè parti da falciare). Si prosegue nella salita imboccando il sentiero CAI n. 622, raggiungendo la Cascina Flaccadori, e sulla vetta del Monte Pranza a 1038 m., superate le pozze di abbeverata degli animali al pascolo, si imbocca il sentiero CAI n. 609 fino al Cascinale Patelli/Trapletti, dove vi è una piccola cappella privata in cui il Parroco di Luzzana celebrava la messa domenicale per i contadini impegnati nel lavoro sui Prati Alti. Il sentiero CAI n. 609 incrocia il sentiero CAI n. 601 che conduce, dopo aver superato Cima Cornaclima, al Santuario di Santa Maria del Misma di Cenate Sopra, a quota 824, chiesa romanica risalente XI-XII secolo. Il percorso, seguendo il sentiero CAI n. 626, continua verso la Chiesa della Madonna d’Argon, a quota 482 m. Da qui si può raggiungere l’Abbazia benedettina di San Paolo d’Argon dove si conclude il percorso. Il rientro avviene grazie al servizio navetta del Centro escursionistico di Valle.

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