S. Ambrogio – Santa Maria di Misma – S. Ambrogio

EntraticoSommiEntraticoSegnavia C.A.I. n. 607, 626, 627, 607
Difficoltà E Escursionistico
Durata 3,00 h
Quota minima 450 m
Quota massima 823 m
Dislivello 373 m
Presenza di acqua sul percorso: Fontanino del Plasso, Fontana della chiesa
di Santa Maria di Misma
Accessibilità: dalla S.S. 42, in territorio di Trescore Balneario, si seguono
le indicazioni per Cenate Sopra e, successivamente, si imbocca Via S. Ambrogio
fino alla piazzetta del borgo.
Parcheggio: in prossimità della chiesa e in Via Lazzarino

Dal parcheggio, si segue la strada (segnavia C.A.I. 607) che conduce alla chiesa di S. Ambrogio e si prosegue sino a raggiungere un agriturismo. Si procede, quindi, a destra lungo la ripida strada cementata che si abbandona a destra per un sentiero, seguendo le indicazioni per Santa Maria di Misma, lungo la ripida mulattiera storica, che scorre “in trincea” e conserva ancora tratti di muri a secco.

Dopo un tornante a sinistra si raggiunge l’abbeveratoio della località Plasso, si risale la costa del versante costituito da rocce sedimentarie di origine marina variabili per età di formazione. Risaliti alcuni tornanti, si percorre la scalinata che procede a fianco della Cà Nigra, in precedenza roccolo. Si prosegue su pendenze via via meno ripide giungendo in pochi minuti al solitario santuario di Santa Maria di Misma, edificato intorno al 1000, a 823 m di quota, con punto di ristoro al sabato ed alla domenica. Da qui, seguendo il segnavia 601, si può raggiungere in circa un’ora la vetta del Monte Misma (1.160 m slm) che costituisce il primo bastione montuoso sulla pianura bergamasca. Dall’eremo si prosegue, invece, in piano (segnavia 513 – 626) sulla destra orografica della Valle Calchera. A causa del rischio di crollo di massi dalle pareti soprastanti, su parte di questo tracciato vige il divieto assoluto di sosta. Attraverso pascoli si giunge in un bosco e si prosegue nella Riserva Naturale – Oasi WWF di Valpredina, Sito di Interesse Comunitario per la tutela e la conservazione della biodiversità. Giunti ad un incrocio, si abbandona il sentiero in piano per scendere a sinistra, sino a giungere alla località Cà Muratori. Seguendo ora il segnavia 627, si prosegue la ripida discesa dalla Costa dei Muratori e si giunge in mezz’ora ad un’abitazione con una santella votiva. Abbandonato il tracciato su costa, si prosegue a sinistra, costeggiando un imponente muro a secco che confluisce sulla strada che affianca il torrente Calchera, toponimo dovuto alle antiche attività di produzione della calce. Da qui si prosegue in salita fino a deviare sulla destra per prendere il sentiero 607A. Dopo aver guadato il piccolo corso d’acqua, si risale un bosco di carpino, per giungere poi all’abbeveratoio del Plasso. A questo punto si ripercorre in discesa la mulattiera (607) per ritornare al punto di partenza.

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