L’UOMO E LA VITE

Tra la vendemmia e la distillazione
Un percorso antico per imbrigliare le forze naturali della terra
IL RACCONTO

In Val Cavallina, la tradizione della vite ha una origine antica, certamente medievale, associata all’inizio alle proprietà signorili, che imponevano la coltura attraverso i patti agrari; il colono doveva piantare ogni anno un certo numero di “gabbe” nei terreni del padrone, aumentando progressivamente la coltura dai chiusi alle pendici collinari. Nel presente itinerario verranno analizzati gli aspetti botanici, storici e culturali della vite. I partecipanti conosceranno le caratteristiche della vite attraverso l’osservazione del vigneto, dell’uva prodotta e l’analisi delle macchine agricole più importanti per la lavorazione di questo prodotto, comprese quelle per la distillazione della grappa.

LE TAPPE
  1. Sala dell’Accoglienza
  2. Sala del Racconto
  3. Aula della Vite
  4. Sala della Comunità
  5. Sala Casa Bergamasca

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LE ATTIVITÀ

La presentazione multimediale nella Sala dell’Accoglienza consentirà agli animatori di introdurre il gruppo dei partecipanti al filo conduttore dell’itinerario: il rapporto tra l’uomo e la vite. Un rapporto antico, protetto e incoraggiato da mitologiche divinità, cantato ed elogiato da poeti e letterati. Quella della viticoltura è un’attività i cui segni possono essere intercettati sia nel paesaggio della Valle (i segni dei filari) sia nella vita delle comunità locali in riferimento alla distillazione della grappa, così come testimoniato attraverso i “murales” della Sala del Racconto.

La disponibilità di un aula didattica dedicata alla distillazione – a conferma della rilevanza di tale pratica per la Val Cavallina – consente di raccontare ai partecipanti il ciclo annuale del lavoro (dalla preparazione e impianto delle barbatelle alla torchiatura e distillazione delle vinacce) e mostrare gli attrezzi utilizzati (il torchio, le botti, l’alambicco, ecc.).

Al di la della produzione di alcolici, la distillazione è il processo con cui, sin dall’antichità, si è cercato di imbrigliare le forze naturali del fuoco, utilizzare i prodotti della terra, sublimandoli in aria per tornare allo stato liquido. L’attività dell’e-laboratorio consisterà, quindi, nella sperimentazione diretta del processo di distillazione che consente di selezionare le sostanze volatili contenute in una materia di partenza attraverso l’evaporazione e la successiva condensazione.

Successivamente all’esperienza empirica della distillazione, nella Sala della Comunità, si coinvolgeranno i partecipanti nella ricostruzione degli eventi in sequenza del ciclo di lavorazione della vite, attraverso raffigurazioni polimateriche (ad esempio, un grappolo d’uva con gli acini realizzati con i tappi di sughero) e giochi. Oltre a focalizzare l’esperienza attraverso la “scheda di osservazione” compilata nella tappa precedente, condotti nella Sala della Casa Bergamasca, nel cuore del Borgo Antico, rifletteranno e si confronteranno sull’esperienza vissuta.

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